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Stefano Baldi
e
Marina Modica

Artisti

Labirinto di Montepellegrino

Il Labirinto e l'immagine che questa parola evoca è qualcosa di talmente radicato nella cultura dell'umanità che sembra appartenere a quella categoria di cose o eventi senza inizio, quasi esistiti da sempre.

In realtà, pur essendo presente in tantissime civiltà del pianeta, Europa, bacino del Mediterraneo, medio Oriente, India, Giava, Sumatra, America, l'origine del Labirinto e la simbologia ad esso correlata ci è, di fatto, sconosciuta limitando le nostre reali conoscenze ad un insieme di ipotesi, tutte ben spiegate ma, alla fine, prive di risposte concrete.

La sua prima comparsa, probabilmente nell'area centro-orientale del Mediterraneo, risale ad un non identificato periodo tra il terzo ed il secondo millennio a.C. Non abbiamo, al momento, ritrovamenti di labirinti su terra, di quel periodo, ma solo incisioni rupestri di piccole dimensioni (da pochi centimetri a qualche decimetro). La forma di questi antichissimi labirinti è sempre la stessa ed è riconducibile al tipo “Cretese” detto anche pagano o classico. Man mano che questa struttura attraversa le vicende del genere umano subisce tutta una serie di modifiche e cambiamenti, anche radicali, in relazione al mutare dei costumi, delle fedi e soprattutto, del rapporto degli esseri umani con la loro storia.

Il Labirinto di Monte Pellegrino riproduce la tipologia più antica dei labirinti ovvero l'unicursale Cretese, nel caso specifico a 11 spire o lame, ma che può essere costruito anche a 3 a 7 o 15 e via via in dimensioni sempre maggiori aumentando di 4 il numero delle circonvoluzioni. È stato realizzato con permesso comunale in un'area di M.P. chiamata “La piana di mezzo” a NW del Santuario di Santa Rosalia. E' stata scelta una radura di forma circolare, del diametro di 19 metri, circondata da pini ed eucalipti. L'accesso al Labirinto è garantito da due sentieri, uno ad est delimitato da pietre ed uno a sud che, inoltrandosi nel bosco, percorre per circa 200 metri una antica strada di cui rimane soltanto la massicciata. Entrambi i sentieri si collegano alla strada di servizio della forestale chiamata mountain bike 1 formando un percorso ad anello lungo il quale si trova il Labirinto.

La struttura è stata costruita utilizzando 2.260 pietre raccolte nel bosco circostante e disposte lungo una trincea ricavata sulla tracciatura. L'orientamento dell'asse centrale è Nord-Sud con il percorso di entrata da Est a Ovest. L’estensione del cammino è di 540 metri A/R su un diametro di 18,60 metri. Il Labirinto, attualmente, è frequentato da gruppi di persone che ne fanno tappa nelle loro passeggiate alla riserva di Monte Pellegrino. Sono state ospitate scolaresche, gruppi di meditazione, e stage di danza, di teatro e rappresentazioni musicali.

Sin dal 2016, anno di nascita, abbiamo dato il via ad una raccolta delle prime sensazioni, percepite durante il cammino, lasciando nella capannetta informativa materiale per scrivere le proprie impressioni, in maniera assolutamente anonima, specificando solo il sesso dello scrivente e possibilmente la data per permetterci di distribuirle in ordine cronologico. Una cassetta chiusa permetterà di raccogliere i vari biglietti e trascriverli in un file dal quale verrà sviluppata in tempi brevi una pubblicazione informativa sui labirinti in generale e, in particolare, sul Labirinto di Montepellegrino e la sua interazione con i visitatori.

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