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La Convenzione di Nicosia

Per la 𝐅𝐨𝐧𝐝𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐖𝐚𝐧𝐭𝐞𝐝 che da quasi trent’anni si occupa di tutela del Patrimonio Culturale volgendo la sua particolare attenzione verso i crimini che lo mettono a repentaglio, realizzare che, finalmente, sta per entrare in vigore, a partire dal primo aprile 2022, la 𝐂𝐨𝐧𝐯𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐍𝐢𝐜𝐨𝐬𝐢𝐚 è come vedere un sogno che si realizza.


Quando ci si batte per una particolare causa, come da sempre fa Ludovico Gippetto, non passa un solo giorno senza pensare ai traguardi che potenzialmente si possono raggiungere, e non passa un solo giorno senza pensare attraverso quali strumenti si possa rendere possibile tutto ciò.

La Fondazione Wanted ha posto in essere diversi espedienti per la lotta contro i crimini verso il Patrimonio Culturale collaborando attivamente con il 𝐂𝐨𝐦𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐂𝐚𝐫𝐚𝐛𝐢𝐧𝐢𝐞𝐫𝐢 𝐓𝐮𝐭𝐞𝐥𝐚 𝐏𝐚𝐭𝐫𝐢𝐦𝐨𝐧𝐢𝐨 𝐂𝐮𝐥𝐭𝐮𝐫𝐚𝐥𝐞.


La FondaIone Wanted, nella persona di Ludovico, ha combattuto, alla stregua di un film giallo, contro le azioni criminose che in maniera sempre più esponenziale depredano, deturpano e devastano i nostri Beni Culturali.

E continuerà a combattere affinché maggiori tutele siano applicate alla materia e perché vengano poste in essere maggiori iniziative per la valorizzazione di beni dal valore inestimabile di cui si deve andar fieri e che devono rafforzare il nostro orgoglio nazionale.


Adesso possiamo andar fieri dell’avventura ratifica, all’unanimità, da parte della Camera dei Deputati, della Convenzione di Nicosia.


Un trattato che già lo scorso ottobre aveva incontrato approvazione in Senato e che propone di prevenire e combattere la distruzione intenzionale, il danno e la tratta dei beni culturali, rafforzando l'effettività e la capacità di risposta del sistema di giustizia penale rispetto ai reati riguardanti i beni culturali, facilitando la cooperazione internazionale sul tema, e prevedendo misure preventive, sia a livello nazionale che internazionale.


In particolare, la Convenzione prevede che costituiscano reato diverse condotte in danno di beni culturali, tra cui il furto, gli scavi illegali, l'importazione e l'esportazione illegali, nonché l'acquisizione e la commercializzazione dei beni così ottenuti.

Riconosce, inoltre, come reato la falsificazione di documenti e la distruzione o il danneggiamento intenzionale dei beni culturali.


Un traguardo molo ambito sia per l’Italia e sia sul piano internazionale che, come afferma il ministro Dario Franceschini, si speri porterà alla conclusione l’iter del disegno di legge sull’inasprimento delle pene per i reati contro il patrimonio culturale, attualmente all’esame parlamentare.

𝑺𝒂𝒍𝒗𝒊𝒏𝒂 𝑪𝒊𝒎𝒊𝒏𝒐



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