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𝐓𝐔𝐓𝐄𝐋𝐀, 𝐑𝐄𝐒𝐓𝐀𝐔𝐑𝐎 𝐄 𝐌𝐔𝐒𝐄𝐀𝐋𝐈𝐙𝐙𝐀𝐙𝐈𝐎𝐍𝐄 𝐍𝐄𝐋𝐋𝐄 𝐂𝐇𝐈𝐄𝐒𝐄 𝐅𝐑𝐀𝐍𝐂𝐄𝐒𝐂𝐀𝐍𝐄 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐄 𝐌𝐀𝐃𝐎𝐍𝐈𝐄


Era una domenica di Pasqua quel lontano 𝟓 𝐚𝐩𝐫𝐢𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝟏𝟓𝟑𝟒 quando una nave che traportava la 𝐌𝐚𝐝𝐨𝐧𝐧𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐢𝐥 𝐁𝐚𝐦𝐛𝐢𝐧𝐨, per rifugiarsi da una tempesta, approdò nei pressi del borgo del Castello di Roccella. A quel punto la leggenda narra che Maria apparve a un frate cappuccino vissuto a Gibilmanna per dirgli di andare a recuperare la statua e costruirle un santuario.

La statua venne avvolta in una coperta di lana e caricata su un carro di buoi che lasciati in libertà dopo diversi giorni si fermarono su un promontorio che sovrasta Cefalù, proprio dove sorgerà l’attuale 𝐒𝐚𝐧𝐭𝐮𝐚𝐫𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐆𝐢𝐛𝐢𝐥𝐦𝐚𝐧𝐧𝐚.


Nell’ambito di una ricerca interdisciplinare, in collaborazione con l’assessorato ai Beni culturali e dell’Identità Siciliana, per fare il punto sulla salvaguardia delle opere d’arte esposte nelle numerose chiese francescane sparse per l’intero territorio madonita meritevole di attenzione è l’intero complesso monumentale di Gibilmanna.


I lavori in corso che riguardano la ristrutturazione del prospetto del santuario risolveranno sicuramente una parte dei problemi che gravano sul sito, ma numerose restano le esigenze a cui far fronte per tutelare un luogo che non è soltanto culto e spiritualità ma che si compone di un notevole patrimonio culturale di inestimabile valore religioso e artistico.

Un patrimonio che tra l’altro continua ad arricchirsi grazie ai rinvenimenti avuti durante gli ultimi restauri conservativi come l’inaspettato e spettacolare affresco di epoca medievale raffigurante la Madonna col Bambino.


Il complesso, insieme al santuario e al convento, vanta la presenza di una 𝐫𝐢𝐜𝐜𝐚 𝐞 𝐩𝐫𝐞𝐠𝐢𝐚𝐭𝐢𝐬𝐬𝐢𝐦𝐚 𝐛𝐢𝐛𝐥𝐢𝐨𝐭𝐞𝐜𝐚 e di uno splendido museo, il 𝐌𝐮𝐬𝐞𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐏𝐫𝐨𝐯𝐢𝐧𝐜𝐢𝐚, situato negli ambienti del convento che una volta erano adibiti ad officine, stalle e depositi di grano.

Un museo che oltre a suppellettili liturgiche, paramenti sacri finemente ricamati e cimeli etno-antropologici raccoglie numerose opere d’arte di diversa natura esposte in ben dieci sale e che risultano essere molto rappresentative dell’arte siciliana.


Sulle Madonie la presenza sparsa e corposa di altre chiese francescane, per citarne alcune: la Chiesa di Santa Maria la Fontana di Petralia Soprana, la Chiesa di Santa Maria degli Angeli di Petralia Sottana, la Chiesa di Santa Maria di Gesù di Caltavuturo e la Chiesa di San Nicola di Pollina.


Si tratta di luoghi di inesorabile bellezza dove natura e spiritualità si incontrano e in più vantano un ricco patrimonio culturale composto da sculture e intagli dal valore inestimabile che purtroppo nel corso dei secoli hanno subito diverse spoliazioni dovute all’abbandono degli edifici o alla soppressione degli ordini religiosi.


Eventi del genere si auspica non si ripetano mai più ma di fondamentale importanza sono la manutenzione, la conservazione e il restauro scientifico di opere che, tra le altre cose sono costituite da materiali “poveri” come il legno, proprio come prevedeva la regola dell’Ordine dei Francescani, a tutela di un patrimonio artistico e culturale che è rappresentativo della nostra identità.


La 𝐅𝐨𝐧𝐝𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐖𝐚𝐧𝐭𝐞𝐝 ideata e guidata da Ludovico Gippetto da sempre dimostra piena consapevolezza sull’importanza di questa nobile parte del patrimonio custodito in ambito religioso che sono i 𝐁𝐞𝐧𝐢 𝐜𝐮𝐥𝐭𝐮𝐫𝐚𝐥𝐢 𝐫𝐞𝐥𝐢𝐠𝐢𝐨𝐬𝐢 e sottolinea altresì l’importanza della loro tutela e valorizzazione attraverso una speciale forma di collaborazione tra enti religiosi ed enti pubblici statali, regionali e comunali compresi quelli di piccola dimensione per garantire in maniera più massiccia possibile la pubblica fruizione di una ricchezza che porta con se un forte valore dal carattere identitario per quanto riguarda l’aspetto storico, artistico, culturale e religioso e… altro aspetto da non sottovalutare assolutamente…. la grande potenzialità turistica.

𝑺𝒂𝒍𝒗𝒊𝒏𝒂 𝑪𝒊𝒎𝒊𝒏𝒐


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