#archeobook: La Sicilia antica di Martin Dreher

Avere una visione d’insieme della storia che ha caratterizzato la 𝐒𝐢𝐜𝐢𝐥𝐢𝐚 nel corso dell’antichità ci permette di allargare lo sguardo alle vicende successive.

E di comprendere il motivo per cui la più grande isola del Mediterraneo è stata definita 𝐥’𝐢𝐬𝐨𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐥𝐮𝐫𝐚𝐥𝐢𝐭à.

𝑻𝒂𝒏𝒕𝒆 𝑺𝒊𝒄𝒊𝒍𝒊𝒆, 𝒑𝒆𝒓𝒄𝒉é?

𝑷𝒆𝒓𝒄𝒉é 𝒍𝒂 𝑺𝒊𝒄𝒊𝒍𝒊𝒂 𝒉𝒂 𝒂𝒗𝒖𝒕𝒐 𝒍𝒂 𝒔𝒐𝒓𝒕𝒆 𝒓𝒊𝒕𝒓𝒐𝒗𝒂𝒓𝒔𝒊 𝒂 𝒇𝒂𝒓 𝒅𝒂 𝒄𝒆𝒓𝒏𝒊𝒆𝒓𝒂 𝒏𝒆𝒊 𝒔𝒆𝒄𝒐𝒍𝒊 𝒇𝒓𝒂 𝒍𝒂 𝒈𝒓𝒂𝒏𝒅𝒆 𝒄𝒖𝒍𝒕𝒖𝒓𝒂 𝒐𝒄𝒄𝒊𝒅𝒆𝒏𝒕𝒂𝒍𝒆 𝒆 𝒍𝒆 𝒕𝒆𝒏𝒕𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒊 𝒅𝒆𝒍 𝒅𝒆𝒔𝒆𝒓𝒕𝒐 𝒆 𝒅𝒆𝒍 𝒔𝒐𝒍𝒆, 𝒕𝒓𝒂 𝒍𝒂 𝒓𝒂𝒈𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒆 𝒍𝒂 𝒎𝒂𝒈𝒊𝒂, 𝒍𝒆 𝒕𝒆𝒎𝒑𝒆𝒓𝒊𝒆 𝒅𝒆𝒍 𝒔𝒆𝒏𝒕𝒊𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒆 𝒍𝒆 𝒄𝒂𝒏𝒊𝒄𝒐𝒍𝒆 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒑𝒂𝒔𝒔𝒊𝒐𝒏𝒆.

[𝙂𝙚𝙨𝙪𝙖𝙡𝙙𝙤 𝘽𝙪𝙛𝙖𝙡𝙞𝙣𝙤]

Consiglio il libro “𝐒𝐢𝐜𝐢𝐥𝐢𝐚 𝐚𝐧𝐭𝐢𝐜𝐚” di Martin Dreher perché offre una breve ma esaustiva panoramica sulla storia della Sicilia nell’𝐚𝐧𝐭𝐢𝐜𝐡𝐢𝐭à 𝐠𝐫𝐞𝐜𝐨-𝐫𝐨𝐦𝐚𝐧𝐚.

Lo spazio maggiore è naturalmente riservato alla fase greca: un’epoca di grande fulgore che ha lasciato cospicue tracce nell’archeologia siciliana.

Il testo si rivolge a tutti coloro che hanno interessi storici e soprattutto a chi si reca in Sicilia per farsi di prima mano un’idea di questa terra tanto affascinante.

Una terra da tutelare e valorizzare attraverso l’impegno, la dedizione e la costanza.

La 𝐅𝐨𝐧𝐝𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐖𝐚𝐧𝐭𝐞𝐝 da trent’anni porta avanti le attività di salvaguardia del Patrimonio Culturale occupandosi nella fattispecie del recupero delle opere trafugate perché la Sicilia è sì una terra che si caratterizza per un eccesso d’identità, ma vi sono siciliani come il fondatore di Wanted Ludovico Gippetto che desiderano valorizzarle tutte.

Il volume 𝐒𝐢𝐜𝐢𝐥𝐢𝐚 𝐚𝐧𝐭𝐢𝐜𝐚 è disponibile nella Biblioteca Veni Creátor Spíritus fondata e gestita, con grande spirito di solidarietà dal prof. Pietro Piro a Termini Imerese.

𝑺𝒂𝒍𝒗𝒊𝒏𝒂 𝑪𝒊𝒎𝒊𝒏𝒐

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